lunedì 28 maggio 2012

Volontariato: questo sconosciuto

Qualche giorno abbiamo proposto a tanti giovani, tramite, social network , di fare un'esperienza di volontariato presso la nostra sede. Un modo 'alternativo' per trascorrere l'estate (e non solo), per crescere, per condividere esperienze, e per fare qualcosa che abbia un bell'impatto a livello sociale. Difatti i volontari dovrebbero aiutare i bambini diversamente abili che accoglieremo. Cerchiamo dei volontari perchè non vogliamo che le famiglie di questi bambini siano penalizzate con una quota più alta dei bambini normodotati.
Cosa ne è venuto fuori?? Su circa 100 giovani contattati, hanno risposto positivamente solo in tre. Ripeto:  TRE. 
Ma come?? Ci lamentiamo che la vita è una noia mortale, che fa tutto schifo...e ora che proponiamo un modo di spenderla per qualcosa di bello non si fa vivo nessuno?? In fondo non chiediamo la luna: chiediamo un IMPEGNO di almeno 2 ore al giorno, per almeno 3 gg a settimana. Ma è la parola IMPEGNO che non piace. Mi sono sentita dire più volte frasi tipo: ' se posso venire così, senza impegno, quando ho tempo..ok'. c
Non si può fare volontariato a tempo perso. Oggi mi va, domani mi scoccia. Il volontariato non è un modo per tappare un buco. Significa spendersi per un progetto, per qualcosa di bello, che ci riempie il cuore.
Mi chiedo cosa serva per far appassionare i giovani. E vorrei chiedere: 'Perchè il volontariato a perso il suo valore??'
Elvira

2 commenti:

  1. Ciao Elvira, mi chiamo Walter (42 anni) e, dopo una vita trascorsa prima in Germania e poi in Friuli Venezia-Giulia, mi sono appena trasferito qui. Ho letto con interesse della Vs. iniziativa e così mi sono imbattuto anche in questo tuo post, su cui vorrei - da osservatore esterno - darti il mio parere.
    A me non meraviglia affatto che vi abbiano risposto solo in 3, anzi, a meravigliarmi è piuttosto il fatto che ci sia stato qualcuno che abbia risposto. Perché?
    Perché questa è una terra che viene da sempre sfruttata da tutto e tutti, qui c'è carenza di qualsiasi cosa, dalle infrastrutture ai servizi, dal lavoro alla speranza di un futuro migliore. Qui dell'Europa (quella migliore, intendo) non c'è quasi nemmeno l'ombra ancora.
    L'unica cosa che questa terra ha veramente da offrire...è proprio se stessa.
    Ora, chiedere in un contesto socio-culturale di questo tipo - specialmente ad un giovane (diverso sarebbe, invece, rivolgersi ai pensionati) - di farsi ulteriormente "spremere", gratuitamente e dovendosi far bastare il fatto che tutto ciò gli "riempirà il cuore", mi sembra quantomeno utopistico e - dal mio punto di vista - forse nemmeno del tutto corretto...perché qui la gente non ha certamente bisogno di farsi riempire il cuore (o almeno non solo), ma piuttosto necessita di qualcuno che dia loro la possibilità di (soprav)vivere, di avere un lavoro (almeno) minimamente retribuito, di avere la speranza di potersi un giorno costruire una famiglia e magari anche di comprarsi una casa, un'automobile, ecc.
    Mia moglie ha lavorato per molti anni come educatrice nel Sociale, coprendo un po' tutti i settori, dai bambini diversamente abili alla tossicodipendenza, dal disagio minorile alla Psichiatria. E non si tratta certo di una passeggiata di salute...ma di un lavoro duro, faticoso, logorante, che t'impegna a 360° e da cui spesso non riesci a staccarti mentalmente nemmeno quando sei "a riposo".
    Chiedere di fare tutto ciò "per la gloria", senza nemmeno poter avere la soddisfazione di una retribuzione economica per la propria dedizione, la propria fatica e il tempo investito...forse è pretendere un po' troppo.
    So benissimo che ci sono persone che lo fanno, e va bene così. Ognuno è libero di scegliere per se stesso ciò che meglio crede.
    Ma trovo sbagliato criticare chi fa una scelta diversa, perché ritiene che per un impegno del genere sia giusto essere retribuiti.
    E - ripeto - forse non trovo soprattutto giusto chiedere questo tipo di sacrificio ad un giovane che piuttosto dovrebbe investire le proprie energie nella costruzione reale e concreta del proprio futuro. Forse le richieste di questo genere andrebbero rivolte ai pensionati che di certo hanno già affrontato e - nella maggior parte dei casi - anche superato il problema della sussistenza economica.
    Cmq, io stesso gratis non lo farei nemmeno.
    Mi scuso per l'intromissione, ma sentivo il bisogno personale di esprimere la mia opinione in merito, anche a difesa dei giovani, troppo spesso ingiustamente bistrattati.
    Saluti e buon lavoro,
    Walter

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  2. CIao Walter, leggo solo ora e ti rispondo. Io credo fermamente nel volontariato... che da la possibilità a tanti ragazzetti di crescere e maturare e insegna la gratuità. Non viene chiesto loro di fare ore ed ore di lavoro gratis, ma di dedicare anche una sola ora a settimana del loro tempo per gli altri. Cerchiamo volontari per permettere alle famiglie con figli con handicap di poter accedere ai nostri servizi, anche per una sola ora a settimana, per non dover aumentare le loro quote, avendo bisogno, i loro figli di assistenza personale e personalizzata.
    E ti posso garantire caro amico Walter, che abbiamo anche cercato personale da assumere ... e del territorio non ha risposto NESSUNO. SOno arrivati molti cv dal nord...ma del nostro territorio zero. Questo per me è sintomatico del fatto che i nostri giovani non hanno proprio voglia di far nulla. Si sono creati un alibi (la famosa frase 'non c'è lavoro') per vivere da parassiti della società.

    Ma tornando al tema del volontariato, no, non mi trovi d'accordo. Chiedere ad una persona anziana, pensionata, di gestire anche una sola ora con un ragazzino iperattivo e autistico è impensabile, improponibile... il volontariato giovanile è un'arma vincente per il giovane stesso che ha la possibilità di scoprire mondi nuovi...

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